Poesie

(ad usum scribendi) - 2009

Amo la lingua morta,
la resurrecta e quella viva,
la parola pura, ibrida, corrotta,
la flessiva, l’inversiva,
quella lallante colante a bollicina,
l’accorciata in ato et oto,
il segno ritrovato, un poco
accartocciato, seppiato,
la parlata quotidiana,
la tosca e fosca,
lo dicere popolare,
l’umbro latinorum,
l’occitano tutto,
la romanza omnia,
lo slang nostrano,
la lingua inconciliata,
quella expansa in altezza e magnitudo,
la rabbuiata e stretta,
l’armonica vocante,
la non accomodata e spuria,
quella sputata o muta,
la litigante permalosa,
la silente sillabata,
la creola fanciulla o ancilla,
la congiungente, la tagliata in folio,
la più assordante, la saltante,
l’appesa al filo, la funambolante,
la discussa e la mutante,
la liquida signora, la evaporante
decantata, la magnificata,
la berbera radice,

la semper verde,
la dimenticata.

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